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Abel Gance (1889-1981) fu produttore, sceneggiatore, regista, attore e montatore del cinema francese.

Nel 1924, dopo diverse pellicole, iniziò la realizzazione del più importante film della sua carriera e del cinema muto: Napoleon.

Gance si documentò a fondo sulla vita di Napoleone prima d'iniziare la sceneggiatura del film, arrivando a leggere più di 100 libri su Bonaparte.

Il film, la cui realizzazione, impegnò Gance per due anni, narra la vita di Napoleone Bonaparte dalla sua infanzia alla Campagna d'Italia (1796). La pellicola infatti doveva essere, la prima di un'enorme progetto che non fu mai portato a termine, sulla biografia di Napoleone che si sarebbe dovuto sviluppare in 6 lungometraggi.

"Napoleon", risulta essere molto importante nella storia del cinema muto, non solo per l'ambizione del progetto, ma anche perché al suo interno l'autore utilizzò molte innovazioni linguistiche e tecnologiche come ad esempio le riprese con una camera a mano, realizzando così scene in soggettiva o facendo scorrere la camera lungo un filo per seguire il percorso delle palline di neve.

Anche nel corso del montaggio Gance cercò nuovi punti di rottura rispetto al passato. Ad esempio, tutta la prima parte di tutto il film viene ideata e pensata per essere proiettata su 3 teli cinematografici a volte per allungare l'immagine d'inquadratura, altre volte per mostrare contemporaneamente tre diverse scene o infine per giocare sui colori delle pellicole: blu, bianco e rosso, ovvero i colori della bandiera francese.

Nel ruolo di Napoleone, Abel chiama Albert Dieudonné (1889-1976), attore francese con cui il regista aveva già collaborato in passato per altri suoi lavori. Personaggio a cui l'attore rimase molto legato tanto che nel 1976, quando ormai 87 enne morì fu seppellito secondo le sue volontà nel cimitero di Courçay con indosso il costume di Napoleone.

Gina Manès (1893-1989), invece, diede il suo volto a Joséphine de Beauharnais. Anche lo stesso Gance partecipò alla realizzazione della pellicola in veste d'attore, nel ruolo di Saint Just.

Nonostante l'enorme successo della pellicola alla sua anteprima a causa dell'eccessiva lunghezza (6 ore) e dell'impossibilità di proiettare il film in sale comuni, ne imposero non solo la difficile diffusione, ma la nascita di riduzioni che andavano contro la natura del suo regista, non restituendo al pubblico gl'intenti originali di Gance. Ne è un esempio l'edizione che arrivò in America dove la pellicola fu adattata per essere proiettata su un solo telo e la sua durata fu accorciata a 72 minuti.

Nel 1934 Gance riprese in mano questa pellicola aggiungendo al girato i dialoghi e alcune nuove scene, per le quali però in molti casi dovette chiamare dei nuovi attori per ricoprire i ruoli.

Nel 1960 Gance realizza "Napoleone ad Austerlitz" che prosegue nel seguire il percorso della vita di Napoleone fino al 1805. Questa volta nel ruolo di Napoleone fu chiamato Pierre Mondy, Martin Carol invece per Joséphine.

Segnaliamo anche la presenza di Orson Welles nella parte di Robert Fulton, Vittorio de Sica in quella di Papa Pio VII e di Claudia Cardinale in quella di Pauline Bonaparte.

Il film considerato, il terzo del progetto di Gance, fu girato in Jugoslavia e nelle sue 42 settimane di programmazione nei cinema francesi fu visto solo da 335.000 spettatori.

Nel 1971 viene realizzato "Bonaparte et la rèvolution" in cui il regista recuperando il registrato del 1927 e 34 cercò di un unirlo a quello del 1960.


 


 

 
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