a cura di Lady Margareth
In "Orpheus no Mado" la ricostruzione di Riyoko Ikeda non riguarda solo la parte storia, ma anche quella grafica. Infatti l'autrice ha prestato molta attenzione nell'evoluzione e nell'uso dei costumi nel periodo in cui la vicenda si sviluppa.
- Queste avevano lasciato il posto a
vestiti dalla linea semplice e sobria,con una gonna diritta che
tuttavia si allargava nella parte finale: i cosiddetti abiti a campana (come
questo indossato da Anelotte ).
Il pensiero corre subito a Maria Barbara
von Ahrensmeyer con il
suo stile impeccabile ed elegante,in grado di reggere l'azienda di
famiglia con il piglio di una vera donna d'affari e che tuttavia non sa
rinunciare ad un tocco civettuolo.
La belle epoque fu infatti un'epoca di
grande sviluppo economico,in cui dominò un persistente ottimismo e
fiducia nel nuovo secolo,che avrebbe portato innovazioni tecnologiche
strabilianti (in Orpheus vediamo infatti già fare la loro comparsa
le prime automobili).
- Paradossalmente questo risultò perfino
più scomodo e insalubre dei bustini rigidi dell' 800 rendendo oltremodo
faticoso non solo sedersi, ma anche camminare normalmente.
- Gli abiti erano inoltre dotati di uno strascico a coda e adornati quanto più possibile di sottovesti fruscianti, pizzi, ricami e perline.
- Grande cura era riservata agli accessori,che qualificavano la vera signora:
- guanti ombrelli da soli gioielli (ne vediamo uno splendido esempio in quelli orientaleggianti che sfoggia Julius nella copertina del volume 1), ma anche lunghissime collane di perle e soprattutto i cappelli e le acconciature che divennero sempre più monumentali e complicati fino ad eguagliare, intorno al 1910, quelle della Francia di Luigi XVI.
- C'erano abiti da passeggio....
- ....e abiti per il pomeriggio,con cui si accoglievano gli ospiti per il tè, spesso a motivi floreali, in ossequio allo stile che aveva dato il nome all'epoca.
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- Come si può notare gli abiti cominciavano a dividersi in 2 parti, gonna e camicia, mentre nel corso del primo decennio del 900, la cintura si spostò sempre più in alto e la gonna riassunse una forma lineare tendendo ad accorciarsi sempre di più : era lo stile impero.
- Concludiamo con una breve panoramica sulla moda infantile....
- ....un abito matrimoniale abito di nozze.
- Curioso notare, in quest'immagine di Arlaune......
- ....un particolare che ritorna spesso in Orpheus: lo jabot appuntato con quella spilla di pietre preziose; pur essendoci qualcosa di simile nella belle epoque, è da considerarsi assolutamente fuori moda e rimanda direttamente alla moda della Francia pre-rivoluzionaria (lo avevano tutti i gentiluomini in Berubara, ricordate???).
- LA MODA MASCHILE
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Quasi per contrapporsi agli
eccessi delle loro compagne, gli uomini, nel passaggio fra i due
secoli, presentano uno stile quanto mai semplice e sobrio, che quasi
non distingue il semplice impiegato dal ricco borghese: è la qualità
della stoffa era l'unica cosa a fare la sola differenza.
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L'abito maschile presenta
giacca, pantaloni, gilè e cravatta che tende a diventare molto sottile;
i colori preferiti sono il bianco e il nero.
- Scomparsi i lunghi basettoni ottocenteschi e gli scapigliati, i capelli tornano corti e ben ravviati.
- Frac e tuba sono riservati alle occasioni importanti.
- Anche nell'uomo notiamo un abbigliamento sportivo e più informale per i primi automobilisti,con giacche a righe e coppola.